Che cos’e’ lo sharing economy e come funziona

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La sharing economy è un sistema socioeconomico che coinvolge individui che condividono l’accesso a beni e servizi, coordinati attraverso servizi online basati su comunità.
Il termine “sharing economy” si applica all’attività economica che coinvolge le transazioni online, abilitate dalla tecnologia informatica che facilita gli scambi peer-to-peer (P2P)

Il termine è stato coniato da Rachel Botsman e Roo Rogers nel loro libro del 2010 What’s Mine is Yours: The Rise of Collaborative Consumption.
Il concetto può essere fatto risalire all’epoca dei cacciatori-raccoglitori che condividevano il cibo all’interno di piccole tribù.
Con l’avvento delle città e del commercio, questa stessa idea di base si è evoluta in persone che affittano di tutto, dalle camere da letto libere (AirBnB) agli uffici (WeWork), alle auto (Uber), persino ai vestiti (Rent the Runway).

L’economia della condivisione 

La sharing economy è un concetto ampio, ma non riguarda solo l’affitto di case e automobili. Il termine può essere difficile da definire, poiché comprende molti tipi diversi di modelli di business.
Ad esempio, alcuni modelli di business della sharing economy sono:

  • aziende di software come servizio (SaaS), come Google Docs, che permettono agli utenti di affittare software su base di abbonamento
  • Piattaforme di prestito peer-to-peer come Lending Club o Prosper Marketplace, dove gli individui possono prestare denaro direttamente ad altri individui senza passare attraverso le banche tradizionali.
  • Applicazioni di ride-sharing come Uber o Lyft, che consentono alle persone che hanno bisogno di un passaggio di connettersi con gli autisti nelle vicinanze.

 

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La sharing economy non riguarda solo l’affitto di case o automobili.

Per molti anni le persone sono state abituate all’idea di poter affittare una casa o un’auto e di poterla utilizzare quando ne avevano bisogno.
La sharing economy ha cambiato tutto questo.
Oggi possiamo noleggiare qualsiasi cosa, dai vestiti ai mobili, fino agli attrezzi per le riparazioni domestiche.
La sharing economy è quindi un fenomeno molto più complesso di quanto sembri a prima vista: non si tratta solo di affittare risorse fisiche, ma anche risorse umane!
Un buon esempio è Airbnb: non si condivide solo la propria casa con qualcun altro, ma anche le proprie conoscenze su come rendere la casa piacevole per gli ospiti e per se stessi!

Tenere il passo con il cambiamento

Nonostante le autorità di regolamentazione siano consapevoli della sharing economy e stiano cercando di tenere il passo, fanno ancora fatica a capire come funziona. Ciò può essere dovuto a una serie di ragioni:

  • La rapidità con cui la sharing economy sta cambiando complica le cose per i regolatori.
  • L’economia della condivisione è difficile da regolamentare perché impiega modelli di business diversi in ogni settore, il che rende impossibile l’applicazione universale di una serie di norme o regolamenti.
  • Inoltre, ci sono pochi precedenti di regolamentazione di questo tipo di attività economica al di fuori dei settori tradizionali come i trasporti o le strutture ricettive (ad esempio, gli hotel).

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Il futuro dello sharing economy

La sharing economy, che è ancora agli inizi, ha il potenziale per diventare un fenomeno mainstream.
La rapida crescita della sharing economy è innegabile e impressionante.
Tuttavia, deve anche affrontare molte sfide che devono essere affrontate prima che possa raggiungere il suo pieno potenziale.
Tra queste sfide ci saranno le questioni normative e le modifiche legali.
Ad esempio, gli host di Airbnb sono soggetti alle tasse alberghiere in alcuni Paesi, ma non in altri; gli autisti di Uber hanno affrontato cause giudiziarie per stabilire se debbano essere considerati dipendenti o appaltatori indipendenti; i lavoratori di TaskRabbit hanno citato in giudizio i loro datori di lavoro per presunto furto di salario; e gli autisti di Lyft e Uber hanno protestato contro i bassi salari (guadagnano 3-4 dollari l’ora al netto delle spese).
Questi sono solo alcuni esempi di come i governi locali possano ostacolare o promuovere la crescita delle nostre città imponendo regolamenti su questa nuova forma di attività economica”.

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Un modello nuovo

La sharing economy è cresciuta in popolarità grazie alla facilità d’uso delle sue piattaforme, che mettono in contatto fornitori e clienti direttamente senza intermediari.
Inoltre, offre alle aziende l’opportunità di monetizzare beni o risorse sottoutilizzati attraverso nuovi modelli di business.
Ad esempio, i servizi di ride-sharing come Uber e Lyft hanno cambiato il modo in cui alcune persone si spostano.
E Airbnb ha reso facile per le persone di tutto il mondo trovare un posto dove stare quando viaggiano.
La sharing economy è ancora molto recente, ma la sua crescita non mostra segni di rallentamento a breve.